Come crescere con il controllo di gestione

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Nell’ampio mondo delle PMI, la capacità di generare profitti è strettamente connessa ad un efficace controllo di gestione, asset strategico per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Il controllo di gestione , infatti, crea e distribuisce informazioni, identificando in termini quantitativi e qualitativi obiettivi e risultati, tradotti spesso in indicatori sintetici. Può essere utilizzato per:

  • determinare il costo di produzione del singolo bene/servizio;
  • determinare il “corretto” prezzo di vendita di un bene/servizio
  •  monitorare specifici reparti, settori o funzioni aziendali evidenziandone i margini positivi e negativi;
  • verificare l’andamento delle attività rispetto ai budget [raggiungimento del PUNTO DI PAREGGIO], per valutare gli scostamenti e le azioni necessarie per raggiungere gli obiettivi
  • costruire il sistema interno di valutazione e distribuzione dei premi di produttività;
  • costruire uno strumento che permetta di valutare in anticipo “scenari” diversi: la sostenibilità di un investimento in persone (assunzione) o beni, il diverso mix di vendita atteso, la riduzione di costi fissi, l’acquisto o la dismissione di punti vendita o rami di azienda, l’aumento di marginalità;

Il successo di un’attività imprenditoriale ha spesso a che fare con la capacità di pianificare correttamente queste fasi: i numeri possono effettivamente rappresentare un flusso informativo in grado di aiutarci nel prendere decisioni vitali per il nostro business. Possono difatti essere considerati uno strumento di pianificazione ma anche un eventuale antidoto ad eventuali situazioni di scarsa efficacia: attraverso l’analisi numerica è possibile andare a vedere dove sono le pecche di un’attività, verificarne i connotati e programmare azioni correttive.

Immaginiamo ora un caso concreto.

Immaginiamo di dover fare un preventivo per la progettazione meccanica di un carrello ferroviario ad un cliente.
Sapendo che ogni ora di lavoro del nostro Progettista deve “coprire” € 12,00 relativi ai costi fissi indiretti (i costi che l’azienda sostiene indipendentemente da quanto lavora; si pensi all’affitto, al telefono, agli oneri connessi all’amministrazione, ai diritti camerali ….), è opportuno disporre del costo orario di ciascuna persona (da prospetto del consulente del lavoro a cui aggiungere i 12 euro):

BALLONI € 37,50
BARTOLINI € 30,22
BURINI € 31,00
CONTI € 36,00
FOSCHI € 37,07
GIACHI € 25,74
LAI € 33,58
MEZZANI € 30,76
MUSTO € 29,19
NATALI € 32,50

Non ci resta che quantificare le ore necessarie per svolgere il servizio e moltiplicarle per il costo orario della nostro collaboratore comprensivo di tutti gli oneri, aggiungendo poi un corretto margine.
Ma se dal prossimo mese riusciamo a farci ridurre il canone di locazione del negozio del 10%, il costo orario sarà sempre 12 euro?

 

Francesco Caiani

 

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